"Chiudi quella maledetta bocca; ricorda che i tuoi familiari sono liberi". E' il messaggio contenuto in una lettera firmata "Falange armata" e indirizzata al boss Salvatore Riina, detenuto al carcere milanese di Opera, che in questi mesi, intercettato per decine di ore, si è lasciato sfuggire più di una minaccia e più di una rivelazione. In finale, l'anonimo ha rassicurato il capomafia: "Per il resto stai tranquillo, ci pensiamo noi".

La missiva è stata sequestrata dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e inviata alle Procure di Palermo e Caltanissetta (oltre che a quelle di Firenze e Roma), che in questi giorni sono impegnate a interpretare le confidenze fatte da Riina.
© Riproduzione riservata