"La camorra gli avrebbe dato più tempo per pagare prima di mandargli in fumo il locale. Il mio Stato, quello cui pago le tasse, gli ha dato solo 24 ore: devo pensare che la camorra tutela più dello Stato". Parole dure quelle di Arcangelo De Falco, fratello di Eddy, il pizzaiolo di 43 anni suicidatosi alcuni giorni fa davanti alla sua abitazione di Pomigliano d'Arco, dopo aver ricevuto un verbale di 2000 euro dall'Ispettorato del lavoro per la presenza irregolare della moglie nel panificio di Casalnuovo. Una medaglietta con l'effige della Madonna stretta tra le mani, Arcangelo, operaio in Cig dello stabilimento Fiat di Pomigliano, ripete quelle parole come una litania: le ripete ai commercianti riunitisi in piazza Primavera a Pomigliano proprio per decidere il da farsi dopo il suicidio di Eddy, e al vicepresidente della Camera Luigi di Maio, in piazza Municipio per presentare un'iniziativa del Movimento 5 Stelle, durante la quale ha ricordato il pizzaiolo. Le ripete ai giornalisti, e a tutti mostra il verbale di 1900 euro: "Ecco perché mio fratello muore - aggiunge - ma non deve morire di nuovo. I miei nipoti e mia cognata Lucia non devono restare soli. Eddy lavorava dalle 5 del mattino alle 10 di sera, da 10 anni non faceva una vacanza: le difficoltà erano troppe, e i miei genitori non si danno pace, come tutti noi. Però ho fiducia nei cittadini, non nelle istituzioni, non nella politica. Mi hanno chiamato in tanti, vogliono dare una mano. I commercianti dicono che Lucia non deve chiudere la pizzeria. Ma da sola non può andare avanti: senza soldi le potrebbero togliere anche i figli". Domani la famiglia di Eddy aprirà un conto corrente, e Arcangelo, così come Ciro, papà di Lucia, chiedono a tutti un aiuto per non lasciare soli i tre bambini, una 14enne e due gemellini di 5 anni. Una preoccupazione che aveva mosso i commercianti di Pomigliano, aderenti all'Aicast, ad indire un raduno in piazza Primavera, dove sono arrivati esercenti anche di Casalnuovo, Afragola, Caivano. "La moglie non deve chiudere la pizzeria - spiega Ciro Esposito, presidente locale dell'Aicast - quel locale dovrebbe essere il simbolo della crisi che sta uccidendo i commercianti, ma anche un punto per ricominciare. Da parte nostra faremo di tutto per non abbandonare la famiglia". Tuttavia per il momento il locale resterà chiuso almeno fino a quando la moglie di Eddy non deciderà il da farsi. I commercianti si sono anche rivolti al vicepresidente della Camera chiedendogli "soluzioni ed iniziative". Di Maio ha avanzato la proposta di chiedere a tutti i parlamentari della zona, consiglieri regionali, parlamentari, di istituire un fondo anche con Regioni e Comuni per concedere microcrediti locali. Ed intanto ha affermato che entro due mesi, con un fondo costituito dal Movimento 5 Stelle, nel quale i deputati stanno depositando parte dei loro stipendi, i pentastellati istituiranno in ogni provincia italiana sportelli dove i commercianti potranno recarsi per sbrigare pratiche, oppure per ottenere microprestiti che andranno dai 5 mila ai 20 mila euro. "Conoscevo Eddy - ha detto Di Maio - era uno tosto, e se siamo arrivati a questo punto, significa che siamo in un momento della società in cui anche i duri cedono".
© Riproduzione riservata