Una ragazza di 17 anni, incinta di 4 mesi, è stata massacrata di botte dal suo fidanzato a Ostia. La sua "colpa"? Avergli nascosto la gravidanza e lui, quando l'ha scoperto, non poteva più convincerla ad abortire. Così ha deciso di riempirla di botte. La giovane ora è in ospedale e rischia di perdere il bambino.

La storia tra i due viene descritta da chi li conosce come "travagliata" e forse per questo la minorenne ha deciso di non rivelare la gravidanza, per paura che lui, che ha otto anni più di lei, fuggisse a gambe levate. Figlia di una famiglia agiata, che abita in una delle strade più eleganti di Ostia, studentessa, ha sempre condotto una vita tranquilla; lui, 25 anni, fa l'operaio in un albergo di Fiumicino, è figlio di immigrati sudamericani arrivati nella capitale in cerca di un futuro migliore. Ieri il dramma, nell'abitazione della ragazza: non si sa, al momento, se lei gli avesse confessato di essere incinta al telefono e lui sia arrivato già infuriato, oppure se l'abbia scoperto proprio in quel momento e, quando si è reso conto che i tre mesi utili per ricorrere all'aborto erano trascorsi, sia esploso. Ha iniziato a picchiarla sulla testa, sulle braccia, sui reni: calci e pugni ovunque, mentre lei lo supplicava di fermarsi. Terminata l'ira, l'aguzzino se n'è andato, lasciando la sua compagna a terra sul pavimento, dove poi l'hanno trovata i genitori rientrati a casa. La giovane è stata portata al pronto soccorso e rischia di perdere il bambino, lui invece ha fatto perdere le proprie tracce ed è ricercato dalla polizia.
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