La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio del senatore ed ex ministro di Forza Italia Maurizio Gasparri. L'accusa è quella di peculato e fa riferimento all'appropriazione di 600mila euro destinati al funzionamento del gruppo Popolo della Libertà e all'averli utilizzati per una polizza vita a lui intestata. Soldi che il parlamentare ha poi restituito in due tranche. Nel capo di imputazione si legge che Gasparri, in qualità di presidente del gruppo parlamentare Pdl, avendo "la disponibilità di somme di denaro provenienti dal bilancio del Senato a titolo di contributo al funzionamento dell'ufficio di presidenza del suddetto gruppo parlamentare, si appropriava di 600mila euro utilizzandoli per l'acquisto di una polizza intestata a lui personalmente, avente quale durata la sua intera vita e i cui beneficiari, in caso di morte dell'assicurato, erano i suoi eredi legittimi". Gasparri, assistito dall'avvocato Giuseppe Valentino, in una memoria difensiva rimanda le accuse al mittente, sostenendo di non essersi appropriato di nulla. La richiesta di rinvio a giudizio è firmata tra gli altri dal procuratore Giuseppe Pignatone.
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