C'è anche un magistrato tra le 7 persone arrestate questa mattina dalla Squadra mobile di Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione "Abbraccio" condotta contro la cosca di 'ndrangheta Bellocco. Giusti si trovava già ai domiciliari per una condanna a 4 anni ed era stato sospeso dal Csm.

I reati ipotizzati nei confronti degli accusati sono quelli di corruzione in atti giudiziari aggravata dall'aver favorito una cosca di 'ndrangheta e il concorso esterno in associazione mafiosa.

CHI E' IL GIUDICE ARRESTATO - Giancarlo Giusti aveva subito una condanna da parte del gup di Milano a 4 anni di reclusione il 27 settembre 2012; il giorno successivo aveva tentato di togliersi la vita nel carcere milanese di Opera. Soccorso dagli agenti, era stato ricoverato e aveva poi ottenuto i domiciliari. Dal 2001 era giudice delle esecuzioni immobiliari a Reggio Calabria e dal 2010 giudice delle indagini preliminari a Palmi. Era finito in manette il 28 marzo 2012 durante un'inchiesta della Dia sulla presunta cosca dei Valle-Lampada; la Dia gli ha contestato di essere a "libro paga" della 'ndrangheta. In particolare, i Lampada avrebbero appagato quella che il gip milanese aveva definito "una vera e propria ossessione per il sesso" da parte di Giusti, facendogli trovare prostitute in alberghi di lusso del capoluogo lombardo.

LE ACCUSE - Secondo gli investigatori, che hanno analizzato intercettazioni telefoniche e ambientali, Giusti avrebbe ricevuto una somma di 100mila euro per disporre la scarcerazione di alcuni esponenti di spicco della cosca Bellocco. Il fatto risalirebbe al 27 agosto 2009, quando il magistrato, componente del tribunale del riesame di Reggio Calabria, aveva disposto la scarcerazione di alcuni esponenti della famiglia Bellocco.
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