L'Italia si conferma Paese ospitale L'unica pecca? Le lingue straniere
L'Italia si conferma Paese aperto, in grado di attrarre flussi turistici anche per il valore aggiunto dei rapporti umani che gli operatori del settore costruiscono con i clienti.Nello specifico, è proprio il sorriso del personale di accoglienza il ricordo più frequente che gli stranieri portano in valigia al rientro a casa (39%), seguito dalla disponibilità a offrire informazioni e suggerimenti (27%), l'organizzazione dello staff (22%) e infine le attività proposte per le città (11%).
Giudizi meno lusinghieri, invece, se si analizza la capacità di parlare lingue straniere degli albergatori, guide turistiche e commercianti italiani. Solo il 32% è pienamente soddisfatto su questo punto.
Nella classifica dei ricordi migliori seguono i prezzi di alberghi e ristoranti (10%) i servizi offerti dalla città (8%), la presenza di spazi verdi e aree pedonali (5%).
E' quanto emerge da un sondaggio dell'Osservatorio socio-economico di Pagine Si! che ha coinvolto 500 turisti stranieri che hanno soggiornato negli alberghi di 70 province italiane dall'8 dicembre al 1 gennaio. La maggior parte dei turisti che hanno partecipato al sondaggio provengono da Paesi UE: Spagna, Francia, Belgio, Germania in testa. Il 18% del campione, invece, è composto da cittadini Usa.
A rispondere alla ricerca è un campione di età compresa tra 18 e 64 anni, prevalentemente composto da donne (62%), con titolo di studio universitario (55%) e libero professionista (58%).
L'ospitalità e la propensione all'accoglienza sono stati i valori indicati come prioritari dai turisti stranieri (75%). Si confermano, comunque, le due grandi attrattive italiane per gli stranieri: quasi appaiati il patrimonio storico/architettonico/artistico (34%) e l'enogastronomia (30%). Le province del Sud, in particolare, attraggono per i piaceri del palato. In testa la Campania (37%) seguita dalla Puglia (31%).
Tra gli strumenti scelti per pianificare il viaggio, al primo posto si attestano agenzie di viaggio e portali turistici (39%). Non da poco il valore del passa parola, ovvero i giudizi di amici o conoscenti che hanno già visitato quei luoghi (28%). Gli stranieri che arrivano in Italia lamentano alcuni disservizi, innanzitutto gli orari troppo limitati nell'apertura di musei e siti archeologici (28%), il costo elevato dei biglietti d'ingresso (21%), la difficoltà ad acquistare on line ticket e prenotazioni d'accesso ai luoghi d'arte (18%).
Infine una nota dolente: per 1 intervistato su 3 l'albergo o il bed and breakfast individuato e scelto sulla base di foto e informazioni pubblicizzate, non si è poi rivelato all'altezza delle aspettative.