Omicidio colposo plurimo. E' l'accusa contestata dalla Procura di Milano al giovane che ieri sera ha travolto e ucciso con la sua auto in viale Famagosta, zona sud del capoluogo lombardo, un'egiziana di 29 anni al settimo mese di gravidanza e l'altro suo bambino di 4 anni. Mentre l'investitore è risultato negativo ai test dell'alcol e degli stupefacenti ed è stato ricoverato in stato di choc, sono andati avanti per tutto il giorno le indagini e i rilievi della Polizia locale per accertare con esattezza la dinamica della terribile tragedia, scaturita anche dall'attraversamento azzardato da parte della donna. "Stiamo cercando di ricostruire in modo dettagliato e minuzioso l'incidente - ha spiegato il comandante della Polizia locale di Milano, Tullio Mastrangelo -. Per qualche motivo a noi sconosciuto la donna ha deciso di attraversare in superficie, invece di sfruttare il sottopassaggio".

LA DINAMICA DELL'INCIDENTE - La donna, Magda Niazy Sehsah Nashed, casalinga (il marito lavora come cuoco in centro e la coppia era arrivata a Milano qualche anno fa), è stata colpita dalla parte anteriore sinistra della macchina e il bambino, Roumando, è stato sbalzato via dall'impatto per circa 40 metri. Tanto che i soccorritori non si sono accorti che anche il piccolo era una delle vittime dell'incidente e lo hanno trovato solo dopo un'ora, quando il padre giunto in ospedale, dove sono morti la moglie e il bimbo che portava in grembo, ha avvisato i medici che anche l'altro figlio era con loro. La distanza di oltre 40 metri tra il punto d'impatto e quello dove è stato ritrovato il corpo del bambino, secondo i primi accertamenti dell'inchiesta coordinata dal pm di Milano Marcello Musso, induce a ritenere che il conducente dell'auto, Andrea R.L. - milanese di 28 anni che abita proprio in zona Famagosta, non distante dalla casa delle vittime - stesse viaggiando ben al di sopra del limite di velocità che in quel tratto è di 50 km/h e che non si sia accorto per nulla del fatto che la madre e il figlio stavano attraversando lungo quella strada a rapido scorrimento.

INDAGATO L'AUTOMOBILISTA - L'iscrizione nel registro degli indagati per omicidio colposo è certamente anche un atto dovuto per svolgere tutte le analisi. Malgrado l'attraversamento azzardato della donna, in ogni caso, la colpa specifica del giovane potrebbe essere ravvisata nell'aver violato i limiti di velocità. Fonti giudiziarie, inoltre, hanno chiarito che, stando alla giurisprudenza della Cassazione, anche un fatto come quello accaduto ieri - un attraversamento fuori dalle strisce pedonali in un tratto poco illuminato, sotto la pioggia, con conseguente investimento - può rientrare in un evento che il guidatore deve prevedere e che potrebbe evitare seguendo i limiti di legge. Intanto, il Codacons ha chiesto al Comune di Milano di montare "almeno" tutti i 24 autovelox previsti in città.
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