I marinai la utilizzavano per caricare sulle navi, o per scaricare, merci pesanti come barili, cannoni o balle di fieno. Sembra comunque che la tecnica sia stata utilizzata inizialmente dai muratori per trasportare le grandi pietre da utilizzare per costruire gli edifici e per sollevarle fino all'altezza desiderata. Soltanto in seguito la tecnica è stata adottata dai marinai e il Purbuckle è diventato il dispositivo con il quale i marinai riuscivano a caricare a bordo delle navi le merci più pesanti, facendole scorrere su un piano inclinato o lungo una superficie verticale. Il dispositivo era molto semplice e consisteva in una robustissima corda che veniva fatta girare attorno a un fermo posto, ad esempio, sul molo. Quindi le due estremità della corda venivano fatte passare attorno all'oggetto e portate al di sopra di questo. In questo modo il barile o il cannone da sollevare a bordo della nave venivano avvolti dalle due estremità della corda. A questo punto cominciava un delicatissimo gioco di equilibrio nel quale entrambi i capi della corda venivano allentati o tirati in modo opportuno. Dosando la forza e la quantità di corda si doveva raggiungere un equilibrio in modo da riuscire a spostare la merce senza rischi. E' stato a metà del '900 che il nome di questa tecnica è stato utilizzato per indicare le operazioni di recupero delle navi danneggiate. I primi esempi risalgono alla seconda guerra mondiale. Nel 1942 e nel 1943, per esempio, il Parbuckling è stato utilizzato per recuperare le navi Oglala, Oklahoma e Utah, colpite dalle bombe durante l'attacco a Pearl Harbour. Più recentemente, nel 1987 è stato recuperato il traghetto britannico Herald of Free Enterprise, protagonista di un tragedia nella quale sono morte 193 persone, tra passeggeri e membri dell'equipaggio.
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