"Desidero far presente - osserva Mancino - che intanto si può parlare di una trattativa intavolata con lo Stato in quanto ad autorizzarla abbia dato il suo consenso chi del Governo all'epoca aveva la legittima rappresentanza: il Capo del Governo, il Ministro dell'Interno o il Ministro della Difesa". L' incontro - di cui ha parlato ad "Annozero" Claudio Martelli - fra il capitano Giuseppe De Donno e la dottoressa Liliana Ferraro, all'epoca responsabile dell'ufficio del Ministero della Giustizia già ricoperto dal giudice Falcone - incontro durante il quale il capitano De Donno rappresentava la disponibilità di Vito Ciancimino a collaborare a fronte di garanzie politiche - "si concluse con l'invito rivolto dalla dott.ssa Ferraro al capitano De Donno di parlarne al giudice Borsellino, incaricato delle indagini. E' questa una trattativa?". "Quale responsabile, all'epoca, della sicurezza - sottolinea Mancino - posso confermare che detti immediato e decisivo impulso sia alla messa a punto e alla approvazione parlamentare di provvedimenti legislativi adeguati a rafforzare l'azione di contrasto alla mafia e delle conseguenti misure di sicurezza per i detenuti più pericolosi, sia alle indagini allora in corso, indicando priorità degli obiettivi da assicurare alla giustizia e fornendo agli investigatori gli adeguati strumenti di uomini e mezzi. Tale azione dette in pochi mesi frutti mai raccolti nel passato". Quanto al presunto incontro al Viminale con il giudice Paolo Borsellino il 1 luglio 1992 - giorno in cui Mancino si insediò - il vice presidente del Csm ribadisce di "non avere avuto - nè quel giorno nè successivamente - alcun colloquio con il magistrato. Dal momento che il pentito Gaspare Mutolo è stato citato anche durante la trasmissione di ieri, allora lo si citi per intero. Infatti, alla domanda di Mutolo, rivolta al giudice Borsellino, sul perché fosse tornato dal Ministero "tutto arrabbiato, agitato, preoccupato", Borsellino risponde, secondo quanto lo stesso pentito dichiara: viceversa del Ministro mi sono incontrato con il dott. Parisi e il dott. Contrada. "La testimonianza di Mutolo è agli atti giudiziari ed è riportata per intero in un volume di cui è coautore uno degli ospiti presenti ieri nella trasmissione". Mancino parla anche della "fantasiosa ricostruzione dei motivi della sostituzione del Ministro Scotti con altro ministro, più moderato" definendola "superata da tutto ciò che quel ministro - io stesso - fece, e dai successi ottenuti nella lotta contro la criminalità organizzata, come possono testimoniare i Presidenti Giuliano Amato, Carlo Azeglio Ciampi, Oscar Luigi Scalfaro, il Senatore Lauro, il Vice Capo della Polizia Prefetto Rossi. Altro che linea morbida rispetto all'altra linea dura!".
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