Poco prima delle 9 il Nucleo dei Cacciatori di Sardegna ha ripreso le ricerche nel lago Omodeo con l'obiettivo di individuare il luogo dove è stato gettato il corpo di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer scomparso un mese fa e ucciso da 5 suoi coetanei, tre maggiorenni e due minorenni, tra i quali anche una ragazza.

In mattinata gli inquirenti, nel corso di una conferenza, hanno Illustrato le modalità degli arresti e di come sono partite le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Oristano e del tribunale dei minori di Cagliari.

Insieme al procuratore Ezio Domenico Basso erano presenti il comandante provinciale dei carabinieri di Oristano Domenico Cristaldi e i responsabili dei reparti operativi e investigativi, il colonnello David Egidi e il maggiore Mariano Lai.

L'indagine è iniziata grazie a delle intercettazioni ambientali.

L'auto utilizzata per accompagnare Manuel Careddu sul luogo dell'agguato aveva una cimice ed appartiene al padre di uno degli arrestati, indagato per un omicidio avvenuto un anno fa nelle campagne di Abbasanta.

Ascoltando quelle intercettazioni sono emersi dettagli chiari e con numerosi indizi che confermano la morte dello scomparso.

Come ha spiegato il pm Basso, la vittima era stata attirata ad Abbasanta dagli altri giovani con la scusa di pagargli una piccola fornitura di droga: una cifra modesta, poche centinaia di euro.

Un omicidio premeditato e brutale maturato in un ambiente degradato e legato allo spaccio di droga e messo in atto l'11 settembre scorso.

La svolta è avvenuta due giorni fa quando gli investigatori dell'Arma hanno ascoltato le registrazioni. Mercoledì mattina sono così scattati i decreti di fermo tra Ghilarza ed Abbasanta.

In manette sono finiti due minorenni (tra cui una ragazza di 17 anni) e tre ventenni di Ghilarza: Christian Michele Fodde, Matteo Satta e Riccardo Carta.

I cinque devono rispondere di concorso in omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.

I tre maggiorenni sono rinchiusi nella Casa circondariale di Massama, i due minori a Quartucciu.

LE PAROLE DEL PROCURATORE:

Elia Sanna

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