I soldi ci sono, come anche i malumori. Tant'è che la settimana scorsa, per tentare di calmare un cittadino, nel Comune sono arrivati i carabinieri.

A Santa Giusta è partito il nuovo programma di aiuto alle povertà estreme. Cento famiglie che vivono in condizioni difficili sono beneficiarie di un contributo grazie alle due azioni di contrasto previste dal programma nazionale Rei e da quello regionale Reis.

"Il Comune ha inserito 70 famiglie nel programma Rei e altre 30 in quello Reis - spiega il sindaco Antonello Figus -. Le misure di aiuto del primo variano a seconda del reddito e della composizione del nucleo familiare, e vengono assegnate attraverso una carta sociale. Tra i compiti del progetto non sono previsti stavolta i lavori di pubblica utilità. Le linee guida della programmazione regionale Reis prevedono invece l'inserimento di un componente della famiglia in piccoli lavori di pubblica utilità e il contributo sarà assegnato per contanti".

Ecco dunque il problema. Traspare, secondo il sindaco, l'assenza di un'uniformità di applicazione delle misure: "Si verificherà quindi - continua Figus - che per la stessa misura economica di sostegno, gli utenti Reis saranno inseriti nei lavori di pubblica utilità, mentre quelli Rei, magari anche con risorse maggiori assegnate, non potranno svolgere questo tipo di impegno sociale. Tutto questo risulta incomprensibile per gli utenti, che chiaramente intravedono delle forti disparità tra persone che hanno le stesse tipologie di difficoltà sociale".
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