Il Cpr regionale, il centro che dovrà accogliere e poi rimpatriare i migranti, rischia di diventare una mina vagante.

Il Decreto Sicurezza, infatti, se trasformato in legge, comporterebbe il raddoppio dei tempi di permanenza dei migranti che dovranno essere ospitati.

Lo scrivono in un documento i consiglieri di minoranza di Uniamoci per Macomer, per voce di Maria Luisa Muzzu.

Sul nuovo decreto, il Ministero degli Interni annuncia la modifica completa della normativa del settore e con essa gli accordi che il Comune di Macomer aveva siglato col Governo.

"La situazione - scrivono le minoranze - appare ancor più preoccupante di quanto si potesse prefigurare e complica anche i percorsi dei progetti Sprar, quelli che dovrebbero dar vita a un'accoglienza diffusa e condivisa fra i Comuni italiani. Di fronte a questo scenario ci saremmo aspettati, da parte di sindaco e maggioranza, l'apertura di un dibattito sul tema che così fortemente ha diviso la comunità nel recente passato. Dobbiamo invece per l'ennesima volta constatare l'assoluta assenza della pur minima volontà di informare e coinvolgere la città e il consiglio comunale".

Il sindaco Antonio Succu risponde: "Rispetto le opinioni della minoranza, ma chiedo che sia rispettato anche il lavoro di chi amministra e lavora con impegno e serietà per risolvere i problemi. La linea dell'attuale maggioranza è coerente con gli impegni assunti con la popolazione e che i cittadini di Macomer hanno premiato nell'urna alle ultime elezioni amministrative. La recente normativa nazionale non dipende certamente da questa maggioranza, ma noi continuiamo a lavorare perché i patti lealmente assunti con lo Stato siano rispettati".
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