Abusivismo ricettivo, nei guai affittacamere e b&b nel Nuorese
Lotta all'abusivismo ricettivo sul territorio di Nuoro.
I carabinieri delle 79 stazioni presenti in provincia hanno passato al setaccio 250 attività tra bed and breakfast e affittacamere e 17 di queste sono state sanzionate per oltre 212mila euro.
Le irregolarità riscontrate sono state in particolare l'assenza di licenza o autorizzazioni, ma nonostante questo pubblicavano le offerte su internet pronte ad accogliere prenotazioni online da tutto il mondo.
Il fenomeno ancora persiste nel Nuorese nonostante i controlli dell'anno scorso che avevano consentito di scoprire 30 strutture abusive.
In questa stagione sono state 17, e nove gestori sono stati denunciati per non aver comunicato le generalità degli ospiti alle autorità di Pubblica sicurezza. In questo modo hanno impedito il monitoraggio delle persone soggiornanti in provincia.
Altri due sono stati sanzionati per la mancata stipula di polizza assicurativa e la mancata esposizione delle tariffe.
Le verifiche sono state portate a termine incrociando le informazioni presenti sulle banche dati in uso all'Arma e quelle fornite dai Comuni, oltre a quelle recuperate su internet e sui social network, luoghi nei quali spesso compaiono le offerte di promozione turistica.
Le 17 posizioni rivelatesi interamente irregolari sono state segnalate ai Comuni, competenti per le sanzioni amministrative che nel caso di "esercizio abusivo di attività ricettive" vanno da un minimo di 2.000 a un massimo di 12.000 euro.
I casi di maggior abusivismo sono stati riscontrati in Barbagia, in particolare nei comuni di Oliena, Orgosolo e Mamoiada, con ben 9 strutture abusive in totale. Seguono poi la costa orientale tra la Baronia e l’Ogliastra (7 strutture abusive tra San Teodoro, Galtellì, Baunei e Lotzorai); e infine Ussassai.
"Chi affitta il proprio appartamento 'in nero' ai turisti - ricordano i militari - non solo evade le tasse e le imposte e arreca indirettamente un danno economico alle strutture regolari, ma al contempo non permette agli organi di polizia di identificare le persone che vengono ospitate in città, come invece fanno tutte le strutture regolari".
(Unioneonline/s.s.)
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