"Il decreto Genova è pronto, oggi o al massimo venerdì sarà firmato al Colle". Parola di Danilo Toninelli.

E anche di Luigi Di Maio che, intervistato da Radio Capital, ha dichiarato: "In giornata il decreto va al Colle, deve andare. È stato scritto tanti giorni fa ed è pronto. È stata data un'interpretazione che il ministero dell'Economia voleva fermarlo, in realtà entro stanotte la Ragioneria dello Stato dovrebbe bollinarlo".

Il provvedimento, spiega il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, "prevede norme per una rapida ricostruzione senza dare la possibilità di far mettere una pietra ad Autostrade". La relazione del Mit, continua Di Maio, "ci apre una prateria per revocare la concessione, c'è scritto che Autostrade è stata responsabile della distruzione del ponte".

Intanto nel capoluogo ligure cresce l'attesa e monta la protesta. Toti si augura che "non sia modificato l'impianto concordato con il governo, con tutti gli aiuti e i sostegni per il porto, l'Iva, gli aiuti a imprese e sfollati e la viabilità, oltre al nome del commissario".

Più impazienti gli sfollati, pronti a proteste eclatanti se si dovessero ancora allungare i tempi: "Siamo ferocemente arrabbiati, e per questo siamo pronti ad andare a protestare sotto qualche palazzo, ma anche sotto casa di Beppe Grillo, a Sant'Ilario", ha detto il presidente del comitato degli sfollati Franco Ravera.

Il decreto è stato annunciato e sventolato da Giuseppe Conte lo scorso 13 settembre. Passate quasi due settimane, ancora deve arrivare al Colle.

(Unioneonline/L)

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