Comincia domani a Viterbo il processo a carico di Ivo Bramante, 85enne finito alla sbarra con l'accusa di aver lasciato morire di stenti la sorella cieca e di averne nascosto il cadavere nel congelatore per percepire la pensione di invalidità.

È il 28 febbraio 2016 quando viene ritrovato il corpo senza vita della 79enne Rossana Bramante. Si trova all'interno di un congelatore nel garage dell'abitazione dei due fratelli, a Castelnuovo di Porto (Roma), completamente ricoperto dal ghiaccio. A fare la macabra scoperta - un anno dopo la morte dell'anziana - un'avvocatessa giunta nell'abitazione per fare l'inventario dei beni di Ivo, che in quei giorni è ricoverato in una casa di riposo.

L'anziano, a cui è stata diagnosticata una patologia psichiatrica, è stato affidato a un amministratore di sostegno.

E nel corso delle indagini è emersa un'ipotesi agghiacciante. L'uomo non si sarebbe limitato a nascondere il corpo della sorella, l'avrebbe fatta morire di stenti.

Secondo l'autopsia la donna è morta di morte naturale, ma l'esame ha evidenziato come il suo corpo fosse ridotto a pelle e ossa e ricoperto da piaghe di decubito, tutti segnali di abbandono che hanno portato l'85enne ad essere accusato di aver anche provocato la morte della sorella come conseguenza di un altro reato, nella fattispacie l'abbandono di incapace.

I legali di Bramante sostengono che l'uomo non possa essere sottoposto a un processo, procedimento che prenderà il via domani.

(Unioneonline/L)
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