Prosegue, alla casa di reclusione di Is Arenas (Arbus) la protesta degli agenti penitenziari.

"Di giorno in giorno - spiega una nota della Fp Cgil Polizia penitenziaria - aumenta il numero degli autoconsegnati e cioè di agenti che decidono di non fare ritorno a casa dopo il turno di lavoro e restare all’interno della struttura carceraria" con pranzi e cene improvvisati.

"Dopo 5 giorni la situazione sta diventando seria - dice il sindacalista Sandro Atzeni - il personale accusa malori, tachicardia, pressione alta. La direzione del carcere, il Prap, il Dap e lo Stato tutti praticamente sono assenti. Ci ignorano".

Il grido di allarme si riferisce alla necessità, più volte segnalata, di "garantire l'ordine e la sicurezza all'interno dell'istituto arburese, tutelando i diritti dei lavoratori e le condizioni in cui operano".

"Abbiamo inviato una lettera al Capo del Dipartimento per invitarlo a prendere atto della situazione e a prendere opportuni provvedimenti in merito - aggiunge Atzeni -, ma ad oggi nessun riscontro è pervenuto. La situazione è ormai insostenibile. L’autoconsegna in carcere proseguirà ad oltranza, è quindi un ulteriore segnale lanciato dagli agenti".

Da mercoledì inoltre il personale della Polizia penitenziaria si astiene dal fruire del servizio mensa come ulteriore forma di protesta "scaturita a seguito del provvedimento adottato dalla direzione con il quale sospende il servizio navetta dall’istituto al paese di Arbus".

(Unioneonline/s.s.)
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