Sta facendo scalpore negli Stati Uniti la storia dell'orfanotrofio Saint Joseph di Burlington, nel Vermont.

Tutto è partito dalle testimonianze di alcuni ex ospiti della struttura, che hanno denunciato di aver subito, decenni fa, abusi sessuali e violenze di ogni genere.

Secondo i loro racconti, la permanenza nella struttura è stato un vero inferno: i bambini venivano picchiati, talvolta chiusi a chiave in stanze e buie. Uno di loro fu addirittura ucciso, lanciato di proposito dal quarto piano di una finestra.

Quelle persone hanno già cercato di ottenere giustizia negli anni Novanta: vent'anni fa sono state intentate varie cause nei confronti di chi era responsabile della loro incolumità, ossia le Sisters of Providence, l'ordine di suore a capo dell'orfanotrofio dalla fine dell'800 fino al 1974, anno della chiusura.

Ma nessuno di questi processi è andato a buon fine.

Di recente, però, le autorità di Burlington hanno annunciato di aver creato una task force per fare luce su quello che accadde tra quelle mura.

La novità è che la diocesi di Burlington ha accettato di collaborare: "Uno degli errori peggiori che abbiamo commesso - ha detto il vescovo Christopher Coyne - è aver lasciato gli avvocati alla guida della faccenda. Gli avvocati fanno il loro lavoro, cioè provare a proteggere i loro clienti".

"E invece l'unico modo, il miglior modo, è rispondere come la Chiesa ci impone: cristianamente".

(Unioneonline/D)

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