Siamo a Pontevedra, città galiziana di 83mila abitanti nel nord ovest della Spagna, dove dal 2000 è in corso un "esperimento" davvero coraggioso: vivere senza auto e inquinamento.

La prova, cioè, che limitare il traffico anche in un centro abitato piuttosto popoloso non solo è possibile, ma produce effetti positivi sugli abitanti e riesce anche ad attrarre turisti.

Come si fa? Beh, il sindaco che ha lanciato l'idea, il medico Miguel Anxo Fernandez Lores, è partito dalla convinzione che le auto stessero rubando spazi ai cittadini e ha voluto rendere pedonali sempre più aree urbane, fino ad arrivare a coprire il 90% del suolo cittadino, consentendo il traffico d'auto solo in una parte periferica, ma alla modica velocità di 30km orari.

In parallelo sono stati potenziati i mezzi pubblici, create strade ciclabili, eliminati i parcheggi nel centro storico, sostituiti i semafori con le rotonde, banditi i centri commerciali, e con lo sviluppo tecnologico sono arrivate anche le due app Metrominuto e Pasominuto - la prima sposata anche dal Comune di Cagliari - per misurare i tempi di percorrenza a piedi da un posto all'altro e calcolare passi e calorie bruciate.

Una rivoluzione che ha richiesto tempo - e investimenti - ma che ha cambiato in positivo il volto della città, e non solo dal punto di vista ambientale, perché a godere della pedonalizzazione totale è stata anche l'economia locale, e in particolare quella legata alle attività commerciali e turistiche.

I primi ad apprezzare la svolta verde sono stati naturalmente i cittadini di Pontevedra e hanno premiato l'ideatore della rivoluzione confermandolo primo cittadino ininterrottamente dal 1999 a oggi. Ma il successo dell’iniziativa è andato oltre i confini della città e si è meritato il plauso internazionale, con il premio europeo per la qualità urbana nel 2013, quello internazionale dell'Onu Habitat nel 2014 e quello dell'Active Design New York l'anno successivo

Del resto i numeri parlano chiaro, con un calo di CO2 pari al 70% e una crescita degli abitanti pari a 12mila unità in 10 anni.

Certo resta il neo delle periferie, dove si parcheggiano gratuitamente le poche auto in circolazione, ma sono scarsi i collegamenti con il centro, e all'inizio non è stato così banale convincere la gente a rinunciare all'auto, ma in generale la cittadinanza sembra gradire la particolarità di Pontevedra.

E ad aumentare l'orgoglio c'è un dettaglio non da poco: tutti i lavori sono stati finanziati con fondi locali, senza chiedere un euro al governo centrale.

(Unioneonline/b.m.)
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