Raffica di arresti e perquisizioni in queste ore da parte della polizia e della Guardia di finanza di Reggio Emilia nell'ambito di un'indagine denominata "House of Cards".

Le forze dell'ordine sono risaliti ai presunti appartenenti a un'organizzazione criminale ritenuta responsabile di varie reati di natura fiscale, riciclaggio, bancarotta fraudolenta e reimpiego.

Disposto inoltre il sequestro preventivo per equivalente di beni e disponibilità finanziarie degli indagati e delle società a loro riconducibili per un importo di circa 10 milioni di euro. Tra questi c'è anche un noto bar di Reggio Emilia, il luogo ritenuto l'oggetto del reimpiego dei proventi illeciti conseguiti dall'organizzazione e che veniva utilizzato come mezzo per "ripulire" il denaro.

In flagranza di reato sono stati sequestrati 120mila euro in contanti: parte di questa somma era nascosta negli infissi delle tapparelle di uno degli indagati finiti in manette.

Le successive operazioni hanno consentito di individuare oltre 80 milioni di euro in fatture per operazioni inesistenti.

Lo schema prevedeva l'uso di società "cartiere" e le false fatturazioni nelle transazioni tra aziende realmente esistenti e altre create fittiziamente con l'intento di consentire alle prime di beneficiare dei risparmi d'imposta in modo illecito.

In pratica, le società "cartiere" ricevevano solo formalmente il pagamento della merce sui propri conti da parte degli imprenditori che poi contabilizzavano le fatture false in quanto subito dopo, grazie a soggetti compiacenti, le somme veniva restituite trattenendo una percentuale compresa tra l'1 e il 3% dei bonifici a titolo di compenso per l'attività svolta.

Gli inquirenti hanno anche diffuso una parte di intercettazione in cui viene spiegato come funzionasse il lavoro del "fatturiere".

U: Io, Salvatore, voglio fare questo fatto... queste fatture qui... queste cose qui... io esco la mattina con la 500.

S: Sì per girare sì è meglio, parcheggi da qualsiasi parte non dà all'occhio.

U: Bravooo, non dà all'occhio esatto. Min... 700 euro al giorno guadagni tu?

S: Certe volte 1000, 800, 600, 500.

U: Sì?

S: Quando... la giornata che ho guadagnato poco 300. Ma in quanto? in 3/4 ore.

U: In 3/4 ore. Pensa tu più in fretta vai e più guadagni.

E un'altra conversazione in cui uno degli arrestati parla del "lavoro".

S: Poi io per dire quello che faccio... questo è il mio lavoro, quello che io faccio sono fatture di 40, 50, 60...

U: Tu sei competente... su tutti i piccioni di clienti prendi il frutto, l'iva.

S: sì.

U: È giusto?

S: Sì

U: Tu non gli esci fuori i soldi, ma sono i soldi dei clienti.

S: Però, per dire, certe volte sono clienti che vogliono i soldi anticipati, perché tipo per dire... io gli porto i soldi.

U: Sì.

S: Loro devono fare la fattura di scarico, esempio 50.000 euro, io gli porto i 50.000 euro e loro mi fanno il bonifico.... ovviamente dei clienti che conosco che mi fido sennò non è che sono un pazzo io...

U: Sì, uno che non conosci!

S: Mi fa il bonifico, tipo per dire, di 60, di 50 più i 10...

U: 10.000 euro, sì.

S: Perché lui, è vero che a me mi da 10.000 euro, per dire adesso sto sparando cifre...

U: Sì

S: Ma sennò lui magari ne dovrebbe pagare 30 allo stato quindi dice... 10....

U: Min... ne ha guadagnato... 20 lui.

S: Ecco ecco.

U: Uscendone 10.

S: Ecco quello è il mio lavoro.

(Unioneonline/s.s.)
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