La Russia ha effettuato raid contro la provincia di Idlib, ultima roccaforte ribelle in Siria, dopo che il regime siriano guidato da Bashar al-Assad ha minacciato un mese fa di lanciare l'ultimo assalto per riprendere il controllo della zona.

Secondo quanto fa sapere l'Osservatorio siriano per i diritti umani, nelle ultime tre ore sono stati effettuati circa 60 attacchi su numerose località del sud e del sud-est di Idlib da parte di Mosca, i più pesanti da un mese.

I jet hanno preso di mira due gruppi armati, Hayat al-Tahrir al-Sham, vicino ad Al-Qaeda, e Ahrar al-Sham, parte dell'Esercito libero siriano.

Le forze governative siriane, spalleggiate da Russia e Iran, hanno dunque proseguito l'offensiva sull'ultima roccaforte dei ribelli.

Gli attacchi si sono intensificati a poche ore dal nulla di fatto al vertice di Teheran di ieri tra il presidente russo Vladimir Putin, quello turco Recep Tayyip Erdogan e l'iraniano Hassan Rohani.

Vladimir Putin, Hassan Rohani e Recep Tayyip Erdogan (foto Ansa)
Vladimir Putin, Hassan Rohani e Recep Tayyip Erdogan (foto Ansa)
Vladimir Putin, Hassan Rohani e Recep Tayyip Erdogan (foto Ansa)

Il capo di Stato turco ha proposto il cessate il fuoco, ma i suoi interlocutori si sono detti contrari.

"Se noi annunciassimo un cessate il fuoco oggi, credo che sarebbe il passo più importante del summit", ha detto Erdogan, che ha definito "un disastro, un massacro e una grande tragedia umanitaria un eventuale attacco su Idlib".

La Turchia teme l'arrivo di oltre due milioni di profughi nel suo Paese.

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata