"Basta sofferenze. Ora so come fare".

La tragedia di Mandas è tutta in quelle poche, semplici, parole.

Angela Manca, 64 anni, originaria di Orroli, le ha tracciate su un biglietto trovato nell'abitazione in cui ha ucciso con un fucile da caccia i figli gemelli disabili Paolo e Claudio Calledda, 42 anni, per poi spararsi all'addome e ferirsi gravemente.

Sottoposta in nottata a un lungo intervento in Chirurgia generale, ieri mattina era stata trasferita in Rianimazione: la prognosi era rimasta riservata, i medici avevano parlato di condizioni gravi. Intorno alle 13 è sopraggiunta una crisi e la donna è morta al Brotzu.

Nella casa in cui si è consumata la tragedia è stato trovato quel biglietto: firmato di suo pugno, per non lasciare adito a dubbi e spiegare in sei parole perché ha commesso quel "suicidio allargato", come lo ha chiamato il docente di psichiatria Mauro Carta, Università di Cagliari.

Caduta in depressione dopo essere rimasta vedova dieci anni fa, Angela Manca abitava insieme ai gemelli, alla figlia maggiore Monica, 45 anni, medico di famiglia a Samugheo, e - da sei anni - al genero, Efisio Pipia, 45 anni, di Quartucciu, imbianchino. Quella mattina, però, figlia e genero avevano deciso di concedersi una breve vacanza in Ogliastra, dopo la colazione tutti insieme.

Il momento buono, per mamma Angela, di portare a termine quello che il sindaco di Mandas ha definito "un atto d'amore".

LA TRAGEDIA:

IL SINDACO:

LA MORTE DI ANGELA:

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