L'ordine, urlato al segretario alla Difesa, di uccidere il presidente siriano Bashar al Assad. Gli insulti al ministro della Giustizia e al capo del suo staff, definito un "topo". Collaboratori disperati e sull'orlo di una crisi di nervi.

La Casa Bianca descritta come "Crazytown", una gabbia di matti guidata da uno "squilibrato".

È lo spietato ritratto della Casa Bianca ai tempi di Trump delineato da "Fear: Trump in the White House" (Paura: Trump alla Casa Bianca), il libro del due volte premio Pulitzer Bob Woodward, il giornalista che assieme a Carl Bernstein rivelò i retroscena del Watergate.

Il libro uscirà l'11 settembre, la data sarà casuale? In 488 pagine di interviste e documenti offre un nuovo ritratto del presidente più istrionico della storia Usa, e Washington Post ne ha dato ampie anticipazioni.

Ecco alcuni aneddoti.

TRUMP VOLEVA UCCIDERE ASSAD - Dopo l'attacco con gas sarin dell'aprile 2017 Trump voleva assassinare il presidente siriano Assad. "Uccidiamolo! Uccidiamone molti di loro", avrebbe detto al capo del Pentagono James Mattis. Quest'ultimo gli ha assicurato che si sarebbe messo al lavoro ma poi ha portato a termine solo un attacco missilistico per colpire una base, senza minacciare direttamente Assad.

"DONALD COME UN RAGAZZINO" - Parola dello stesso James Mattis, che avrebbe paragonato il presidente a un ragazzino di quinta elementare o prima media parlando della sua capacità di comprendere le questioni di sicurezza nazionale. Mattis ha smentito tale dichiarazione. Pare inoltre che il capo del Pentagono, per spiegargli le ragioni della presenza americana in Corea del Sud, ha dovuto ricorrere alle maniere forti: "Lo facciamo per evitare la terza guerra mondiale".

I RAPPORTI CON KIM - Per Donald era diventata una questione personale. "Questa è una questione che riguarda un uomo contro un uomo. Un leader contro un leader. Io contro Kim".

GLI ATTACCHI A SESSIONS - Pesanti gli insulti rivolti da Trump al ministro della Giustizia che si è astenuto dalle indagini sul Russiagate. Sessions sarebbe stato accusato di tradimento e definito "ritardato mentale" e "stupido meridionale".

RUSSIAGATE - L'ex avvocato personale di Donald, John Dowd, gli avrebbe consigliato di non parlare con Robert Mueller, il superprocuratore Robert Mueller. "Non sei un buon testimone, sei un bugiardo cronico, finirai in galera. Non testimoniare, o fai come dico io o finisci con la tuta arancione". Il giorno dopo questo dialogo Dowd ha rassegnato le dimissioni.

TRUMP SMENTISCE - "Tante bugie e fonti fasulle", così il presidente ha definito il libro di Bob Woodward. "Mai insultato Sessions, mai usato certi termini, essere del sud è stata una gran cosa. Il libro è già stato smentito dal generale James Mattis, le sue citazioni sono state inventate". Parla di falsità costruite ad arte Trump, che definisce Woodward "un agente dei dem".

(Unioneonline/L)
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