Stratagemma hi-tech nel carcere di Uta: nella cella occupata da alcuni detenuti italiani la polizia penitenziaria ha trovato uno "smartwatch".

Ovvero un orologio "intelligente", con varie funzioni, tra cui quella di effetturare telefonate.

"I detenuti le provano tutte per avere dei contatti all'esterno. A volte ci riescono, altre volte, come in questo caso, no", commenta Giovanni Villa, del sindacato Fns Cisl.

Aggiungendo: "Non è la prima volta che a Uta viene scoperto un apparecchio di questo tipo, facile da occultare e da usare. Bisognerebbe prevedere azioni mirate per contrastarne l'uso, come ad esempio la schermatura delle sezioni detentive. Intanto, esprimiamo la nostra soddisfazione per l'operato degli agenti".

(Unioneonline/l.f.)
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