Continua silenziosa e non più tanto lenta l'agonia del San Giuseppe Calasanzio di Isili. Un altro pezzo potrebbe cadere prima della fine dell'estate. Ad essere interessato questa volta il laboratorio analisi.

Infatti a breve il servizio potrebbe essere privato di uno strumento di diagnostica fondamentale per la immunoenzimatica. Si tratta infatti di esami cardiaci per diagnosi precoce di infarto, markers endocrinologici, markers infettivo logici.

L'allarme è stato lanciato anche questa volta dal Comitato Sanità Bene Comune Sarcidano Barbagia di Seulo. L'ospedale San Giuseppe Calasanzio, orgoglio di un territorio e soprattutto parte fondamentale della sua storia, continua ad arrancare in maniera preoccupante. La mancanza di personale e di programmazione sono le problematiche alla base dell'inefficienza che sta vivendo il presidio.

"Non vi è traccia del progetto di day surgery promesso dal Direttore Minerba - dicono dal comitato - pare invece che in ATS sia stato prodotto un documento che dichiara l'inutilità del servizio di chirurgia dato che gli oltre due anni trascorsi senza reparto non hanno sortito alcun disagio".

Eppure i numeri non giustificano questa scelta, infatti tra il 19 e il 20 agosto sono arrivate in laboratorio oltre 20 richieste di analisi urgenti. Sintomo questo del fatto che la gente ha bisogno di un servizio e di un servizio efficiente.

"Se i dirigenti proseguono su questa strada" ribadiscono dal comitato "significa che non sanno le sofferenze patite dalla gente e che i sarcidanesi non sono stati altro che delle cavie per testare i tagli alla sanità ospedaliera".

Non s'arrestano intanto le lamentele che vengono raccolte dal comitato che non lascia da due anni il cortile dell'ospedale e che ascolta chi ogni giorno arriva al san Giuseppe. Sono proteste legate in particolare al Pronto Soccorso e legate ai lunghi tempi di attesa e per la regressione delle potenzialità del servizio.

"La situazione - ha commentato il sindaco di Isili Luca Pilia - è sempre più preoccupante sia per gli operatori sanitari che per l'utenza, noi ci opponiamo a questo modo di operare e proseguiremo la battaglia con forme ed azioni di protesta decise coinvolgendo anche altre istituzioni".

Il San Giuseppe è ormai il simbolo della contraddizione di scelte mai veramente chiare. E sa da una parte i servizi arrancano dall'altra è quasi tutto pronto per l'apertura dell'ambulatorio della terapia del dolore. Una buona notizia in controtendenza, ma che da sola non è in grado di bilanciare o invertire il processo generale.

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