È stato consegnato alla segretaria del Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi il fascicolo sulla Diciotti, che contiene gli atti sull'inchiesta a carico del ministro dell'Interno Matteo Salvini e del suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi.

A consegnare i documenti alla Procura è stato un ufficiale giudiziario accompagnato da un ufficiale della Guardia Costiera.

Ora la procura di Palermo ha 15 giorni di tempo per fare le sue valutazioni prima di inviare il fascicolo al Tribunale dei ministri presieduto dal giudice Fabio Pilato.

Le accuse al vicepremier sono contenute in una relazione di circa 50 pagine a cui il pm agrigentino Luigi Patronaggio ha allegato una memoria: Salvini e Piantedosi sono indagati per sequestro di persona, sequestro di persona a scopa di coazione, arresto illegale, abuso d'ufficio e omissione d'atti d'ufficio.

I GIUDICI - Fabio Pilato, 52 anni, è presidente del Tribunale dei ministri: fino a poco tempo fa era giudice tutelare proprio al Tribunale di Palermo, dove è stato tra gli ideatori del protocollo d'intesa siglato con l'amministrazione comunale di Palermo per garantire un accompagnamento ai minori sbarcati da soli sulle coste siciliane. Prima ancora si era occupato di rifugiati e del riconoscimento di tale status e delle conseguenti protezioni.

L'altro giudice è Filippo Serio. Viene dal Tribunale del Riesame e nel 2011 il suo nome è finito in una lista nera di "amici degli immigrati" pubblicato sul sito neonazista Stormfront, aveva annullato la misura cautelare per un migrante. È stato in prima linea anche nelle inchieste sulle spese pazze all'Assemblea regionale siciliana.

Terzo giudice è Giuseppe Sidoti, che ha un'esperienza di magistrato fallimentare.

Il Tribunale dei ministri ha 90 giorni di tempo per valutare se ascoltare gli indagati o fare ulteriori accertamenti.

Matteo Salvini (foto Ansa)
Matteo Salvini (foto Ansa)
Matteo Salvini (foto Ansa)

SALVINI - E mentre il fascicolo che lo riguarda è in viaggio da Agrigento a Palermo, il leader del Carroccio rilancia l'offensiva contro i magistrati con un post su Facebook: "Cinquanta pagine di accuse nei miei confronti, cinque reati contestati, 30 anni di carcere come pena massima. Voi pensate che io abbia paura e mi fermi? Mai. Continuerò a difendere la sicurezza e i confini degli italiani, anche mettendomi in gioco personalmente. Di politici ladri, incapaci e codardi l'Italia ne ha avuti abbastanza. Contate su di me, io conto su di voi".

I MIGRANTI - Intanto 34 dei 100 migranti presi in carico dalla Cei hanno lasciato Rocca di Papa, diretti verso le prime Diocesi disposte ad accoglierli: Milano, Terni, Capua, Arezzo, Frosinone e Forlì. Tra lunedì e martedì partiranno tutti gli altri, sono oltre 40 le diocesi che hanno dato disponibilità all'accoglienza.

(Unioneonline/L)

I PRIMI 34 MIGRANTI LASCIANO ROCCA DI PAPA:

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