Dopo gli agricoltori, anche i pastori sono stati ricevuti stamattina dal sindaco di Sinnai Matteo Aledda e dalla Giunta comunale. Presente anche il consigliere comunale con la sub delega all'Agricoltura) Marcello Pisano

I pastori hanno denunciato i danni subiti con la perdita del fieno e di migliaia di balle già pronte per essere immagazzinate.

Danni anche per gli aborti fra le greggi sulla riduzione della produzione del latte. Danni legati pure alla formazione della muffa sotto le erbe appena spuntate con le piogge.

E, poi, sulle strade che portano ai pascoli e agli ovili. Molte le vie di comunicazione rimaste completamente distrutte.

"Le denunce sono state circostanziate - ha detto il sindaco Aledda - nel mondo agropastorale si vivono momenti difficili. Ai danni per gli allevatori si aggiungono quelli degli agricoltori con la vendemmia compromessa dalla muffa e dalla peronospora. Ho invitato tutti a compilare un modulo-denuncia. Domani sera, giovedì, con dati alla mano, illustrerò la reale situazione nei campi durante l'incontro programmato a Maracalagonis dalla Coldiretti. Chi ha subito danni deve far presto con denunce scritte, circostanziate. Puntiamo tutto sulla proclamazione dello stato di calamità naturale".

Gli stessi pastori dicono di sentirsi in ginocchio. "Siamo preoccupati - spiegano Pietro Ruggeri, Pierpaolo Spina e Nino Sotgiu - l'immediato futuro non promette nulla di buono: dopo i danni provocati dalla lingua blu, ecco quelli legati alle piogge. Vivere in campagna diventa sempre più difficile".

A fare le prime denunce di questa situazione sono stati dieci giorni fa i consiglieri Luca Puggioni e Marcello Pisano: i successivi incontri in Municipio hanno evidenziato una situazione ancora più difficile con danni tutti da calcolare, ma sicuramente ingenti.
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