Agitu Ideo Gudeta è un'allevatrice etiope che vive in Trentino ed è titolare dell'azienda agricola "La capra felice", a Frassilongo (Trento).

Da tempo c'è un uomo che non le fa dormire sonno tranquilli. Uomo che dalle minacce ultimamente è passato ai fatti, aggredendola anche fisicamente.

"Brutta negra, ti uccido. Te ne devi andare, questo non è il tuo posto", questi gli insulti che l'uomo è solito proferire nei confronti dell'allevatrice.

La minaccia di morte e ultimamente, dicevamo, l'ha anche aggredita fisicamente.

Lui è stato denunciato, ma non è stato ancora fermato. "I carabinieri stanno facendo il possibile, ma purtroppo pare che intervenire in queste situazioni sia molto difficile", ha raccontato la donna al quotidiano L'Adige, facendo anche una considerazione politica. "Prima gli itlaiani, ripetono alcuni politici, e questi sono gli effetti".

Agitu - che si è trasferita in Trentino dopo essere fuggita dall'Etiopia - precisa che con le persone della valle ha un rapporto "splendido", e che l'aggressore non è un uomo del posto.

I primi segnali di intolleranza verso l'allevatrice e alcuni suoi collaboratori di colore sono arrivati nel mese di giugno dello scorso anno.

Ma in questo mese la situazione è precipitata, con due aggressioni fisiche. "Una prima volta stavo pulendo la mungitrice quando mi ha preso per il collo dicendo che mi avrebbe ucciso. Non capivo cosa stesse accadendo, mi mancava il respiro, ma in qualche modo sono riuscita a colpirlo alle parti basse e a fuggire. Sette giorni di prognosi.

Poi la seconda: "Ero al pascolo, mi ha raggiunto in moto. È sceso dal mezzo a si è avvicinato a piedi. Ho provato a difendermi col bastone, ma me lo ha strappato di mano buttandomi a terra. Poi ha iniziato a premere il legno sul collo, gridando 'Io ti uccido'. Con tutta la forza che avevo ho usato i piedi per allontanarlo e poi ho chiamato le forze dell'ordine".

Ora Agitu ha paura: "Temo accada qualcosa di brutto: vorrei solo lavorare con serenità e girare a testa alta in mezzo ai boschi con le mie capre, come facevo una volta. Voglio sentirmi sicura, nessuno può permettersi di venire a casa mia per aggredirmi, non mollo".

(Unioneonline/L)
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