Chiesto il giudizio immediato per Salvatore Roberto Mulas, il 56enne di origine sarda (Nughedu San Nicolò) su cui pende l'accusa di omicidio nei confronti di Andrea Cozzatti, 54 anni di Vezzano, accoltellato lo scorso 25 marzo a Trento.

Questa la richiesta della Procura che non ha più dubbi: ci sono prove evidenti di omicidio volontario.

Ora toccherà alla difesa con l'avvocato Stefano Daldoss che dovrà decidere se chiedere riti alternativi o meno.

Mulas in passato aveva già confessato, negando però la volontarietà del gesto: "Mi sono difeso dopo essere stato aggredito".

Quel giorno, in via Maccani, i sanitari erano stati allertati per un presunto malore, ma una volta entrati nell'appartamento, hanno trovato il corpo di Cozzatti riverso sul divano e privo di vita a causa di una coltellata inferta alla schiena. L'emorragia è stata fatale.

Ed era stato proprio il 56enne sardo a dare l'allarme salvo poi ammettere l'aggressione e indicare l'arma del delitto: un coltello da cucina, lavato e riposto nel cassetto.

Dopo diverse indagini, scagionato un tunisino che, il 25 marzo, era nella stanza accanto a quella dell'omicidio e, nel tentativo di aiutare la vittima, aveva provato a estrarre il coltello dal corpo di Cozzatti, salvo poi fuggire perché irregolare nel nostro Paese e timoroso di finire nei guai.

La perizia ha poi confermato: nessuno avrebbe potuto salvare Cozzatti.

Mulas rischia 20 anni di carcere.

(Unioneonline/M)

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