Luigi Di Maio, alla ricerca di responsabili politici a cui addossare il crollo del Ponte Morandi e il contratto di concessione estremamente vantaggioso per Società Autostrade, potrebbe guardarsi intorno.

Al prossimo consiglio dei ministri ad esempio, quando avrà vicino a sé Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.

Siamo nel 2008, il governo Berlusconi tra le proteste dell'opposizione approva - con voto favorevole della Lega, e quindi anche di Salvini e Giorgetti - il decreto chiamato "Salva Benetton", che concede ad Autostrade per l'Italia condizioni estremamente vantaggiose, sopprimendo diversi vincoli e obblighi che originariamente erano a carico del concessionario.

Lo ha ricordato con un post su Facebook - rilanciato da diversi dem - Debora Serracchiani, allegando anche lo screenshot del verbale di votazione di quella seduta della Camera: "Nel 2008 Matteo Salvini votò a favore del decreto 'Salva Benetton'. Ora non se lo ricorda più? Meglio rinfrescargli la memoria".

Il governo Prodi aveva legato gli utili dell'azienda agli investimenti per la messa in sicurezza delle strade. Nel 2008 il governo Berlusconi cancella quella norma, e da allora la famiglia Benetton non è più obbligata a legare l'aumento dei pedaggi agli interventi di ammodernamento e manutenzione.

Dopo una mattinata di polemiche, è arrivato il mea culpa dei due plenipotenziari del Carroccio.

"Fu un errore", ammette Giorgetti, che però nega di aver ricevuto pressioni da Atlantia e afferma di aver scopero adesso dei contributi della famiglia Benetton al partito.

Ammette anche Salvini, ma rilancia: "Sì è vero, è stato sicuramente un errore: ma da parte di chi ha governato per anni e anni e ha firmato e verificato le concessioni, un buon silenzio sarebbe opportuno".

Intanto tiene banco la vicenda della probabile nazionalizzazione di Autostrade, ipotesi ventilata e rilanciata questa mattina dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Ma Giorgetti non appare del tutto convinto: "Non mi persuade l'ipotesi che la gestione dello Stato sia più efficiente rispetto a quella del privato. Più possibilista Matteo Salvini: "Nazionalizzazione? guardando i bilanci, rispondo di sì: io non sono pro o contro Autostrade o Benetton. Non sono contro i privati, ma in questo caso il privato ha fatto un disastro".

(Unioneonline/L)

IL CROLLO

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