Prigioniera e schiava sessuale dell'Isis in Iraq, fugge in Germania per ricostruirsi una vita e si ritrova faccia a faccia con il suo aguzzino in un supermercato di Schwabisch Gmund, la cittadina nei pressi di Stoccarda in cui si era trasferita.

Protagonista della terribile storia è Ashwaq Haji, 19enne yazida (confessione religiosa perseguitata dall'Isis perché ritenuta eretica) seviziata e ripetutamente violentata assieme ad altre 18 ragazze dagli aguzzini dello Stato Islamico.

Era stato un jihadista di nome Abu Humam a "comprarla" a Mosul, al prezzo di 100 dollari: la stuprava e la picchiava ogni giorno.

Nel 2015 la ragazzina è riuscita a fuggire assieme ai suoi familiari e si è rifugiata in Germiania, dove ha provato a ricominciare con gli studi.

Quest'anno mentre è al supermercato a fare la spesa incontra tra gli scaffali proprio il suo aguzzino, Abu Humam. È lui a riconoscerla e a rivolgerle la parola: "Mi ha detto che era Abu Humam, io gli ho detto che non lo conoscevo e lui ha iniziato a parlare con me in arabo", ha raccontato la ragazza. Abu Humam le dice: "Non mentire, so che sei Ashwaq", poi le fa capire di essere anche a conoscenza del suo indirizzo di casa e di altri dettagli sulla sua vita in Germania.

Letteralmente traumatizzata, la 19enne racconta tutto alla polizia. Poi, passato un mese senza che l'uomo venga arrestato, se ne torna in Iraq. Dove comunque vive nella paura, visto che nel Paese risiedono ancora alcuni parenti dell'aguzzino.

Quanto ad Abu Humam, le stesse forze dell'ordine tedesche hanno confermato che l'uomo si trova in Germania in qualità di rifugiato, e che su di lui è stata aperta un'indagine dopo il racconto di Ashwaq.

(Unioneonline/L)
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