Maxi inchiesta a Pordenone dove 103 persone, tra allevatori, veterinari, addetti al macello e ispettori del Consorzio di tutela, sono indagati dalla Procura locale per la vendita di prosciutti San Daniele Dop privi dei requisiti necessari.

Una truffa milionaria che negli ultimi dieci anni ha fruttato un guadagno di diversi milioni di euro.

Le indagini hanno permesso di sequestrare 270mila prosciutti il cui valore, una volta immesso sul mercato, sarebbe stato di 27 milioni di euro.

I reati contestati sono di contraffazione e frode fiscale: basti pensare al contributo fornito dalla Comunità Europea di 400mila euro previsto per lo sviluppo rurale, cosa che viene garantita solo a prodotti di una certa qualità e identificati dalla Dop (Denominazione di Origine Protetta).

Il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, ha commentato così tramite una nota: "Un ringraziamento alla Procura per aver smascherato un giro d'affari impressionante legato ad una delle nostre maggiori eccellenze: il Prosciutto San Daniele. È solo continuando a lavorare quotidianamente a livello nazionale e internazionale che possiamo difendere i nostri prodotti di eccellenza, da quanti, con espedienti malavitosi, danneggiano il Made in Italy, i produttori onesti e l'economia del nostro Paese".

(Unioneonline/M)
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