Minacciavano giovani immigrate sottoponendole anche a riti voodoo per poi indurle alla prostituzione.

Le indagini, che hanno portato all'arresto di una coppia di origine nigeriana, un 21enne e una 25enne, sono partite a seguito di una segnalazione, fatta alla questura di Catania il 20 aprile scorso, in merito a una minorenne nigeriana costretta a prostituirsi in città da un uomo che abitava a rione di San Cristoforo.

I poliziotti, intervenuti l'11 agosto nell'appartamento segnalato, avevano individuato la coppia e due giovani connazionali minorenni. Le ragazze, presumibili vittime di tratta, erano state collocate in strutture protette.

A questo punto i coniugi, intercettati, avevano cominciato a fare pressione sui genitori delle ragazze, rimasti in Nigeria, per convincere le giovani a tornare da loro. Da questi contatti sono emerse le involontarie confessioni della coppia: la donna avrebbe in particolare lamentato l'ingratitudine delle ragazze che non si erano più fatte sentire dopo l'intervento della polizia.

Dopo l'operazione, una delle giovani ha raccontato agli agenti di aver lasciato il paese d'origine a 14 anni in accordo con una connazionale che viveva in Italia. Una volta arrivata, avrebbe dovuto pagare le "spese di viaggio", 15mila euro, prostituendosi. Prima di partire era stata anche sottoposta ad un rito voodoo. La minore ha poi riferito di essere arrivata a Catania l'11 ottobre 2017, a bordo della nave della marina militare francese, "Ducuing", con altri 134 migranti di varie nazionalità. Su ordine dei trafficanti aveva dichiarato di esser maggiorenne e, dopo esser stata collocata in una comunità in provincia di Messina, era stata prelevata dal marito della connazionale.

Anche l'altra ragazza ha fatto un racconto simile. Le dichiarazioni sono state riscontrate dalle indagini tecniche, condotte dagli investigatori della sezione criminalità straniera e prostituzione della squadra mobile. Da quanto emerso, anche altre ragazze, in situazioni inferiorità fisica o psichica e di necessità, sarebbero state vittime della coppia.

I coniugi, che avrebbero agito in concorso e con altri soggetti non ancora identificati in Nigeria e Libia, sono stati portati nel carcere di Catania.

Contestate anche le aggravanti di transnazionalità del reato, minaccia, attuata attraverso riti voodoo anche su minori, al fine di sfruttamento della prostituzione.

(Unioneonline/v.l.)
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