Un intricato giallo datato 1978 risolto a 40 anni di distanza grazie a Facebook.

Accade in Gran Bretagna: Penny Farmer, 57enne di Manchester, conviveva da anni col rimpianto di non essere riuscita a fare giustizia per la morte di suo fratello e della fidanzata, barbaramente uccisi durante la vacanza per celebrare le rispettive lauree, in medicina e giurisprudenza.

LA VICENDA - Cristopher e Peta hanno 25 e 24 anni quando decidono di partire per quel viaggio da cui non sono mai più tornati. Unico indizio per i familiari che li cercano una lettera datata 29 giugno 1978 in cui Cristopher racconta alla famiglia di aver incontrato un uomo che li avrebbe portati da Belize in Messico. Da allora più nulla. Così il padre del ragazzo decide di assumere un detective privato per rintracciare il figlio, e questo scopre che i corpi di due ragazzi sono stati recuperati sulla costa del Guatemala. Sono i corpi di Cristopher e Peta, che prima di essere uccisi erano stati barbaramente torturati, poi gettati in mare. L'investigatore riesce a risalire al nome del traghettatore di cui Cristopher parla nell'ultima missiva inviata ai suoi: è un pregiudicato, si chiama Silas Duane Boston. Così i familiari del giovane si mettono in contatto con l'uomo, che nega ogni addebito e afferma che i ragazzi avevano lasciato l'imbarcazione perché durante il viaggio si era rotta.

LA SVOLTA - Nel 2016 il padre della vittima muore, e la sorella Penny decide di continuare la ricerca. Le basta digitare il nome di Boston su Facebook per risalire ai suoi due figli. Sono loro a fornirle la prova decisiva, dicendo di aver assistito all'omicidio di Christopher e Peta, uccisi proprio da loro padre.

La loro testimonianza ha fatto quindi riaprire il caso e la polizia ha arrestato Silas Duane Boston.

L'uomo è morto prima della fine del processo e della eventuale condanna, ma Penny Farmer è riuscita a ristabilire la verità, e a rispondere così a una domanda che la tormentava da 40 anni.

(Unioneonline/L)
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