Spezzavano e mutilavano, consenzienti, braccia e gambe, pur di avere il risarcimento dall'assicurazione. È la macabra truffa scoperta dalla polizia di Palermo che sta eseguendo 11 fermi.

Le "vittime", che in questo modo entravano a far parte della banda di criminali, avrebbero ottenuto anche risarcimenti che superano i 100mila euro.

Due le pericolosissime organizzazioni dedite alle frodi assicurative che sono state smantellate: nel gruppo anche un infermiere dell'ospedale Civico di Palermo.

UN MORTO - Tra i "consenzienti" invece, c'è anche una vittima e da questa sarebbero partite le indagini. Si tratta di un tunisino che sarebbe morto per le mutilazioni subite per avere un risarcimento dall'assicurazione truffata.

L'uomo è stato trovato per strada, senza vita, nel 2017, ma non era stato vittima di un incidente stradale, come hanno poi scoperto gli inquirenti, bensì vittima delle mutilazioni. Gli organizzatori della truffa gli avrebbero fratturato volutamente le ossa ma alla fine il tunisino è morto.

LE INDAGINI - Dirette dalla Procura di Palermo, le indagini hanno evidenziato la particolare cruenza degli adepti delle due organizzazioni che scagliavano pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all'uso di stampelle e a volte alla sedia a rotelle", ha riferito la Questura.

(Unioneonline/s.a.)
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