Sono passate solo poche settimane da quando il Parlamento israeliano ha votato a maggioranza la legge che definisce il Paese come "Stato-Nazione del popolo ebraico" e le polemiche interne non accennano a spegnersi.

Proprio per oggi era stata richiesta la convocazione di una sessione speciale della Knesset da parte dell'opposizione, per ridiscutere la legge, alla presenza del Premier Benjamin Netanyahu, in uno dei momenti più difficili del suo mandato e sotto inchiesta per tre presunti casi di corruzione.

E l'iniziativa politica viene dopo gli appelli depositati dalle forze di opposizione alla Corte Suprema e i cortei della società civile, preoccupata per gli effetti di una legge che ha il sapore di una provocazione, in un Paese in cui convivono a fatica tante realtà religiose diverse e minoranze non solo arabe, e in cui ogni miccia può far scoppiare la violenza.

(Unioneonline/b.m.)
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