Non sono bastate al Comitato Riconversione Rwm, le promesse fatte dal sindaco di Iglesias Mauro Usai relativamente alle preoccupazioni suscitate dagli ampliamenti che l'azienda bellica sta realizzando nella zona industriale di Sa Stoia e nell'isola amministrativa di San Marco.

Incontrando pacifisti ed ambientalisti durante la manifestazione del 31 luglio Usai aveva affermato che "nessuna autorizzazione facile sarabbe stata rilasciata alla Rwm" per poi promettere "l'invio di informazioni dettagliate ed aggiorante" sulle sostanze chimiche che la Rwm intende stoccare nel deposito R140 ubicato a sa Stoia e anche sui nuovi reparti produttivi in fase di realizzazione a San Marco.

A pochi giorni da quell'incontro il sodalizio pacifista (che raggruppa circa 20 organizzazioni sociali al suo interno) ha fatto pervenire al Comune di Iglesias una lunga serie di richieste: evitare ogni ulteriore autorizzazione edilizia per gli ampliamenti della Rwm che dovrebbero essere tutti sottoposti a "Verifica di Impatto Ambientale" così come l'intero impianto; esigere un piano di espansione delle attività produttive anch'esso da sottoporre alla Via; verificare la documentazione già presentata dalla Rwm ed esigere lo studio sulla prevenzione dei rischi a sa Stoia; estendere la pianificazione urbanistica comunale alla zona di San Marco in modo da conoscere il futuro dell'isola amministrativa immaginato dalla nuova amministrazione. Al Comune si rivolge anche la onlus nazionale "Italia Nostra", associazione di tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione, chiedendo "un accesso agli atti su tutta la documentazione già presentata dalla Rwm" e "diffidando lo stesso Comune sul rilascio di nuove autorizzazioni".

Già parte in causa nell'attuale procedura regionale di verifica di impatto ambientale di alcuni ampliamenti della Rwm la onlus si è rivolta nuovamente anche all'assessorato regionale all'Ambiente chiedendo "se Rwm ha integrato la documentazione presentata per la procedura di Via con i nuovi progetti per i quali chiede l'autorizzazione al Comune di Iglesias".

Da Italia Nostra anche tutta una serie di osservazioni "sui pericoli costuiti dai nuovi reparti e depositi che risulteranno essere troppo vicini a quartieri residenziali ed attività produttive" e per "i forti rischi ambientali sul territorio".
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