"Sono trascorsi trentotto anni dalla tremenda strage di Bologna, che straziò 85 vite innocenti, con indicibili sofferenze in tante famiglie, ferendo in profondità la coscienza del nostro popolo. Il tempo non offusca la memoria di quell'attentato, disumano ed eversivo, che rappresentò il culmine di una strategia terroristica volta a destabilizzare la convivenza civile e, con essa, l'ordinamento democratico fondato sulla Costituzione".

Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato in una lunga dichiarazione la strage avvenuta il 2 agosto del 1980 nel capoluogo emiliano, la cui stazione fu sventrata dallo scoppio di una bomba, che uccise 85 persone e ne ferì oltre 200.

"L'orologio della stazione, fissato sulle 10:25, è divenuto simbolo di questa memoria viva, di un dovere morale di vigilanza che è parte del nostro essere cittadini, di una incessante ricerca della verità che non si fermerà davanti alle opacità rimaste. Fu un'esplosione devastante, per la città di Bologna e per l'intera Repubblica. Morirono donne e uomini, bambini e adulti. Bologna e l'Italia seppero reagire, mostrando anzitutto quei principi di solidarietà radicati nella nostra storia. Il popolo italiano seppe unire le forze contro la barbarie", ha detto ancora il capo di Stato.

Mattarella ha inoltre ripercorso le diverse fasi giudiziarie legate alla strage: "I processi giudiziari sono giunti fino alle condanne degli esecutori", ha detto, facendo riferimento alle condanne all'ergastolo degli esponenti dei Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, "delineando la matrice neofascista dell'attentato. Le sentenze hanno anche individuato complicità e gravissimi depistaggi. Ancora restano zone d'ombra da illuminare".

Il presidente della Camera Roberto Fico e il prefetto di Bologna (foto Ansa)
Il presidente della Camera Roberto Fico e il prefetto di Bologna (foto Ansa)
Il presidente della Camera Roberto Fico e il prefetto di Bologna (foto Ansa)

A Bologna per ricordare le vittime il presidente della Camera Roberto Fico e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

"C'è un obbligo morale prima ancora che politico che ci guida: giungere ad una verità certa, libera da zone

grigie e sospetti. Questo è l'unico vero modo di onorare le vittime e realizzare le legittime e sacrosante richieste dei loro familiari", ha dichiarato il guardasigilli intervento nell'aula del Consiglio comunale bolognese.

"Questa non è la vostra battaglia personale - ha continuato il ministro - ma una sfida cruciale per la credibilità e l'autorevolezza delle nostre istituzioni democratiche. Vi ringrazio per l'instancabilelavoro: nonostante le delusioni e i colpevoli ritardi, tenete viva la memoria sull'attentato. Vogliamo che possiate tornare a credere nello Stato".

II ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ricorda la strage
II ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ricorda la strage
II ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ricorda la strage

Dal palco della commemorazione della strage del 2 agosto 1980 a Bologna, nel piazzale Medaglie D'Oro davanti alla stazione, Fico ha rivolto un saluto alla famiglia di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto.

A ricordare la tragedia con un tweet anche il premier Giuseppe Conte: "Bologna, #2agosto 1980. Il pensiero va

alle 85 vittime della strage di 38 anni fa e ai familiari che attendono ancora risposte. Saremo sempre al loro fianco nella ricerca della verità. Lo dobbiamo a loro e a noi tutti".

(Unioneonline/F)

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