"Quando i vicini sono venuti a chiamarmi per raccontarmi cosa stesse succedendo, non ci credevo. Don Paolo era uno di famiglia".

Così, in un'intervista al Corriere Fiorentino, il papà della bimba di 10 abusata da un prete a Calenzano, Firenze.

Il prelato - don Paolo Glaentzer, 70 anni - era stato sorpreso in auto con la bimba seminuda da un passante: i carabinieri lo hanno salvato dal linciaggio e lo hanno messo ai domiciliari, l'arcivescovo Giuseppe Betori invece lo ha sorpreso.

La bimba vive a casa con i genitori, ma è seguita da tempo dai servizi sociali.

Il papà è convinto che non sia accaduto altre volte: "Ce ne saremmo accorti".

"Don Paolo - spiega ancora l'uomo, che è invalido - portava fuori i nostri figli con la sua auto e loro erano contenti. Nostra figlia si divertiva a fare un giro sulla macchina nuova. Lo conosciamo da 20 anni, spesso veniva a cena da noi e ci aiutava anche nelle faccende domestiche. Credevamo di avere un amico, ma ha tradito la nostra fiducia".

Don Paolo dunque aiutava la famiglia che vive in una situazione definita dal papà della piccola "piuttosto complicata". "Per noi era una benedizione".

In realtà gli abusi nei confronti della piccola sarebbero stati diversi, come ha ammesso lo stesso sacerdote durante l'interrogatorio, sostenendo però che fosse la bambina a fargli le avances.

E infatti i vicini della famiglia si erano insospettiti per le sempre più frequenti visite del prete, anche a tarda sera. Visite che spesso e volentieri, hanno raccontato, si concludevano con delle uscite in auto con la bimba.

(Unioneonline/L)

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