Sei condanne a morte sono state eseguite in Giappone.

Si tratta dei membri della setta Aum Shinrikyo, responsabile dell'attacco con il Sarin nella metropolitana di Tokio che provocò 13 morti e 6mila feriti nel 1995.

Le esecuzioni arrivano a poche settimane da quella di Shoko Asahara, il leader della setta, ed altri sei suoi seguaci.

"Ho ordinato le esecuzioni dopo un'attenta considerazione - ha dichiarato il ministro della Giustizia giapponese Yoko Kamikawa in una conferenza stampa -. La paura, la sofferenza ed il dolore dei sopravvissuti, delle vittime e dei loro familiari sono stati al di sopra di ogni immaginazione", ha aggiunto il ministro, al quale erano arrivate richieste da parte di esperti ed attivisti di sospendere le esecuzioni, che in Giappone avvengono per impiccagione.

Al riguardo ha parlato anche la presidente delle associazioni delle vittime, Shizue Takahashi, moglie di un addetto della metropolitana rimasto ucciso nell'attacco di 23 anni fa: "Le esecuzioni sono avvenute, ma ci sono vittime che continuano a soffrire, famiglie che non vogliono parlare dell'attacco, la loro sofferenza continua", ha detto.

Il Giappone, una delle poche democrazie industrializzate insieme agli Stati Uniti a mantenere la pena di morte, non ha mai fornito informazioni su numero di condannati ed esecuzioni.

(Unioneonline/s.a.)
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