Il gip del Tribunale di Tempio Marco Contu ha convalidato il fermo per Jalal Hassisou e Soufyane El Khedar, i due marocchini accusati di aver ucciso Zeneb Badid, 34 anni, mamma di tre figli, massacrandola con pugni e calci in una casa nelle campagne di Baja Sardinia.

Jalal Hassisou, difeso dall'avvocato Cristina Cherchi, interrogato nel carcere di Nuchis, ha scelto la strada del silenzio mentre Soufyane El Khedar, difeso dall'avvocato Nino Vargiu, ha risposto alle domande del magistrato.

Il litigio sarebbe scoppiato tra Jalal Hassisou e Zeneb Badid, legati - a quanto sembra - da una particolare amicizia, forse per motivi di gelosia.

El Khedar avrebbe sostenuto di non aver picchiato la donna. Saranno le perizie già disposte a confermare l'uso di sostanze stupefacenti.

Rilevanti anche i risultati dell'autopsia che dovranno dire, tra le altre cose, se le ore trascorse tra le prime profonde ferite inferte alla vittima e la richiesta di soccorsi, abbiano avuto una rilevanza nella morte della donna, arrivata all'ospedale di Olbia ormai in coma.

Le indagini, condotte dai carabinieri di Olbia, sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Cristina Carunchio.

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