La Corte Europea per i Diritti dell'Uomo ha sospeso fino al 27 luglio lo sgombero del Camping river, campo rom in via di chiusura a Roma, in zona isola tiberina, chiedendo alle istituzioni di indicare le soluzioni alternative per gli alloggi.

L'associazione 21 luglio - che ha supportato tre abitanti del campo nel ricorso presso la Corte Ue - ha divulgato la sentenza, confermata poi anche dal Campidoglio che "sta producendo tutta la documentazione in cui si certificano le numerose e reiterate offerte alloggiative, di inclusione abitativa e lavorativa fatte a tutti gli abitanti".

Lo sgombero, spiega l'associazione, "era previsto per oggi, 48 ore dopo la notifica agli abitanti dell'ordinanza firmata da Virginia Raggi, ma dal 21 luglio era già iniziata la distruzione di 50 moduli abitativi di proprietà del comune".

L'associazione spiega che i ricorrenti hanno vissuto per anni nell'insediamento di Camping River, in cui risiedono oggi circa 300 rom, "segregati su base etnica e i cui diritti umani sono stati ripetutamente violati".

Il comune, dal canto suo, fa sapere che "sta offrendo da oltre un anno tante possibilità e strumenti".

Dal "sostegno alla ricerca di una casa e di un lavoro" ai "rientri, volontari e assistiti, nei Paesi d'origine".

Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Salvini con un tweet lapidario e ironico: "Ci mancava il buonismo della Corte Europea per i Diritti dei Rom".

(Unioneonline/L)
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