Entro il 2030 la Sardegna e l'Italia devono essere liberate dall'amianto. Non è uno slogan, ma un obiettivo suggerito nell'incontro che si è svolto stamattina nelle ex caserme Mura a Macomer, organizzato dalla Cisl, al quale oltre al segretario provinciale Michele Fele hanno partecipato il sindaco Antonio Succu, il segretario nazionale confederale Angelo Colombini, il segretario confederale della Cisl regionale Gavino Carta, Giuseppe D'Ercole del dipartimento ambiente e salute della Cisl nazionale. E, ancora, gli assessori regionali Luigi Arru e Donatella Spano, la dirigente dell'Inail regionale Enza Scarpa, Maura Crudeli dell'Aiea nazionale, Pietro Catalano dell'Inas Cisl, i parlamentari Pietro Pittalis e Maria Lapia, oltre ad esponenti politici provinciali e regionali.

Parola d'ordine: "Recuperare i ritardi e trovare una soluzione al problema, che coinvolge tutti i territori, centinaia di persone ed è diventato un grave problema sociale". Da qui, dopo un interessante dibattito e dopo le varie relazioni, la proposta di andare avanti uniti per risolvere la questione amianto entro i prossimi dieci anni.
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