Nell'ambito dell'audizione alla Camera alle commissioni Lavoro e Finanze, Confindustria ha espresso nuove critiche nei confronti del Decreto Dignità, il provvedimento del governo Conte su precariato e semplificazione burocratica per le imprese.

Il provvedimento "pur perseguendo obiettivi condivisibili" rende "più incerto e imprevedibile il quadro delle regole" per le imprese "disincentivando gli investimenti e limitando la crescita", ha detto direttore generale della federazione degli impreditori Marcella Panucci.

Per le aziende occorre "evitare brusche retromarce sui processi di riforma avviati" e vanno approvati "alcuni correttivi", che intervengano sulle causali per i contratti a termine e sulle norme ora "punitive e poco chiare" sulle delocalizzazioni, ha continuato Panucci.

Secondo Confindustria, inoltre, il ritorno delle causali, esponendo le aziende "all'imprevedibilità di un'eventuale contenzioso, finisce nei fatti per limitare a 12 mesi la durata ordinaria del contratto a tempo determinato, generando potenziali effetti negativi sull'occupazione oltre quelli stimati nella Relazione tecnica al decreto (in cui si fa riferimento a un abbassamento della durata da 36 a 24 mesi)", ha detto ancora il direttore generale di Confindustria.

(Unioneonline/F)

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