C'è anche il Parco nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena tra le aree tutelate con le maggiori percentuali di suolo divorato in Italia.

Lo rivela il Rapporto Ispra-Snpa sul "Consumo di Suolo in Italia 2018", presentato questa mattina a Roma, alla Camera dei Deputati.

Il documento mostra come il consumo di suolo sia aumentato anche nel 2017, con una superficie naturale che nel nostro Paese si è assottigliata di 52 chilometri quadrati, per lasciare spazio a cantieri ed edifici.

In pratica, in Italia è come se si costruisse ogni due ore un'intera piazza Navona.

Dal fenomeno non sono risparmiate neppure aree protette e a pericolosità idrogeologica, oltre che zone vincolate per la tutela del paesaggio - coste, fiumi, laghi, vulcani e montagne - soprattutto lungo la fascia costiera, dove il cemento ricopre ormai più di 350 mila ettari, circa l'8% della loro estensione totale (dato superiore a quello nazionale di 7,65%.

Tra questi, oltre al parco di La Maddalena, anche quelli del Vesuvio e del Circeo.

In linea generale, nell'ultimo anno la gran parte dei mutamenti del suolo (81,7%) è avvenuta in zone al di sotto dei 300 metri (il 46,3% del territorio nazionale).

A livello territoriale, al centro e nel Nord Italia si concentrano le province con l'incremento più alto nel 2017.

(Unioneonline/F)

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