Continua l'odissea dei 442 migranti, che ieri sono stati trasbordati da un peschereccio partito dalla Libia sulla nave Protector del dispositivo Fontex e il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di finanza.

Sul barcone si trovavano altre otto persone, tutte donne con bambini, trasferite sull'isola di Lampedusa, dove hanno ricevuto le prime cure.

Le due imbarcazioni sono ferme al largo di Pozzallo (Ragusa), in Sicilia.

Non è infatti stato ancora ufficialmente assegnato il porto sicuro per lo sbarco, dopo il braccio di ferro che ha visto opporsi il premier Giuseppe Conte con il ministro dell'Interno Matteo Salvini e gli altri partner europei.

Ieri il primo ministro aveva posto come condizione all'attracco delle due navi il fatto che i migranti fossero redistribuiti tra diversi Paesi europei. Un appello a cui hanno risposto Malta, la Francia e la Germania, che hanno fatto sapere di volersi fare carico di 50 persone a testa. A stretto giro di posta si sono aggiunti Portogallo e Spagna.

Contro la proposta di Conte si è invece scagliato il primo ministro della Repubblica Ceca, Andrej Babis, che - oltre ad annunciare il suo rifiuto di - sostiene che la richiesta italiana è la "strada verso l'inferno".

"Proprio come gli altri primi ministri Ue ho ricevuto la copia di una lettera del primo ministro italiano Giuseppe Conte in cui chiede all'Ue di prendersi cura di 450 persone ora bloccate in mare", ha scritto Babis su Twitter.

Questo approccio "non fa altro che motivare i trafficanti e aumentare le loro entrate", ha aggiunto il primo ministro ceco.

Anche l'Ungheria ha detto no: certo è curioso che i principali alleati di Matteo Salvini sul tema abbiano risposto picche, mentre gli Stati più attaccati dal leader del Carroccio si siano detti disponibili.

Intanto è stato reso noto che saranno consegnati viveri per due giorni alle due navi in attesa.

(Unioneonline/F)

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BERLINO ACCOGLIE 50 MIGRANTI, LINEA DURA DI PRAGA:

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