"Non giudicate e non condannate". Sono parole coraggiose quelle usate da don Giancarlo Dessì per i funerali di Paola Sechi, uccisa dal marito Carlo Cincidda sabato mattina nella loro casa di via Atzeni a Senorbì.

La bara di legno chiaro è arrivata davanti all'altare di Santa Barbara pochi minuti prima delle 11.30.

Dalle 10 il paese ha iniziato a renderle omaggio nella sala allestita nel teatro comunale di via Brigata Sassari. Un corteo silenzioso l'ha scortata fino alla parrocchia dove oltre le panche affollate la aspettava il sacerdote che nel tentativo di trovare parole di consolazione per i familiari ha scelto per la funzione un brano tratto dalla lettera di San Paolo Apostolo ai corinzi.

A lui il compito di celebrare la messa per i funerali di entrambi i coniugi.

I FUNERALI DELL'UOMO - La camera ardente nella sala dell'agenzia funebre a pochi passi dal cimitero è rimasta aperta fino alle 17, poi il feretro di Carlo Cincidda ha iniziato il suo ultimo viaggio verso la parrocchia di Santa Barbara a Senorbì.

Dopo il funerale della moglie Paola Sechi celebrato questa mattina alle 11.30, ora il paese è pronto a dire addio all'uomo che sabato al termine di una lite le ha tolto la vita prima di gettarsi dal Silos della Cantina in cui aveva lavorato fino alla pensione. Sarà ancora una volta don Giancarlo Dessì a celebrare le esequie.

Il feretro di Carlo Cincidda
Il feretro di Carlo Cincidda
Il feretro di Carlo Cincidda

Mariella Careddu

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LA TRAGEDIA:

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