Vasta operazione dei carabinieri di Reggio Calabria nell'ambito di un'indagine contro la 'ndrangheta.

Un provvedimento di fermo è stato eseguito in queste ore nei confronti di 31 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, porto e detenzione di armi, danneggiamento e altri reati.

Due pericolose cosche di Rosarno (appartenenti alle cosche di "Grasso" e "Cacciola"), dedite alle estorsioni e all'importazione di quintali di cocaina purissima dal Sudamerica, di hashish dalla Spagna e dal Marocco, sono state disarticolate.

Sul versante del narcotraffico è stato infatti accertato il trasferimento di stupefacenti pari a 300 kg di cocaina con un elevatissimo grado di purezza (oltre il 95%). La droga era destinata allo spaccio in Lombardia, Piemonte e Sicilia.

L'inchiesta iniziata nel 2017 ha consentito di far emergere anche la violenta contrapposizione tra le due fazioni data l'intenzione di entrambi di emergere sulla scena criminale della zona per acquisire il controllo mafioso del territorio.

La conflittualità è nata lo scorso settembre quando un commando guidato da Gregorio Cacciola, figlio del boss Domenico, ha tentato di sequestrare, in pieno giorno ed in pieno centro a Rosarno Salvatore Consiglio.

Quest’ultimo era considerato uno degli emergenti della ‘ndrina dei “Grasso”.

Quel giorno Consiglio è riuscito a scampare al proprio destino e da lì è nata tutta una serie di vendette fino a giorni nostri.

(Unioneonline/s.s-M)
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