Il Consiglio Costituzionale francese (equivalente della nostra Corte Costituzionale) ha stabilito che l'aiuto disinteressato al "soggiorno irregolare" (ai clandestini dunque) non è passibile di conseguenze giuridiche in nome del terzo principio della Repubblica, quello di "fratellanza".

La massima istituzione giudiziaria transalpina era stata chiamata in causa da Cedric Herrou, agricoltore simbolo dell'aiuto ai migranti.

È la prima volta che la Corte Costituzionale francese riconosce il principio della "fraternité" in una sua sentenza, e rimarca che va rispettato come uno dei fondamenti del diritto.

"Come la libertà e l'uguaglianza, che sono gli altri due termini del motto della nostra Repubblica, la fratellanza deve essere rispettata come principio costituzionale del legislatore", ha spiegato il presidente dela Corte.

Pochi mesi fa una guida alpina è stata messa sotto accusa per traffico illecito di esseri umani dopo aver soccorso una donna nigeriana incinta che stava cercando di raggiungere la Francia.

(Unioneonline/L)
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