La Polizia britannica non ha dubbi: l'uomo e la donna ricoverati lo scorso weekend in condizioni gravissime a Amesbury, in Inghilterra, sono stati colpiti dallo stesso tipo di veleno che ha aperto il caso Skripal a marzo: il gas nervino "novichok".

A quattro mesi dalla vicenda del tentato avvelenamento dell'ex spia russa e della figlia (ora fuori pericolo) la vicenda rischia di creare nuove frizioni tra Russia e Gran Bretagna con diversi paesi europei che avevano espulso oltre 100 diplomatici russi.

Le due vittime in questione sono state trovate il 30 giugno in un appartamento di Muggleton Road in fin di vita: inizialmente si pensava che avessero assunto droghe pesanti.

Poi le indagini degli investigatori nel laboratorio militare di Porto Down (lo stesso di Skripal) che hanno permesso di analizzare i campioni della sostanza che ha avvelenato la coppia e di scoprire che non si trattava né di hashish né di cocaina (come inizialmente ipotizzato).

Ma il giallo non finisce qui.

Per il momento gli agenti preferiscono non svelare i nomi dei malcapitati, in particolare per una questione di sicurezza, anche se alcuni ipotizzano si tratti di Charlie Rowley e Dawn Sturgess.

Riguardo il "novichock" ("nuovo arrivato"), è una sostanza che veniva utilizzata negli anni Settanta e Ottanta in Unione Sovietica: era classificato come arma chimica di quarta generazione e per questo venne bandito.

In quegli anni però diversi ricercatori russi lasciarono il Paese portandosi via la formula che evidentemente permette ancora la riproduzione del gas.

(Unioneonline/M)

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CASO SKRIPAL, PARLA PUTIN:

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