"Mi ha buttato a terra, poi ha afferrato la mia amica e ha iniziato a pugnarlarla. Si è femrato solo perché c'era un fiume di sangue".

A parlare, davanti ai giudici della Corte d'Assise di Cagliari, sono le amiche della sessantenne Maria Bonaria Contu, uccisa con undici coltellate il 2 maggio 2017 a Capoterra mentre passeggiava con le due donne.

Sul banco degli imputati, accusato di omicidio premeditato, c'è il vicino di casa Ignazio Frailis, disoccupato di 47 anni, arrestato subito dopo il fatto proprio grazie al racconto delle testimoni che oggi hanno parlato davanti alla Corte presieduta dal giudice Giovanni Massidda (a latere Giorgio Altieri).

Il 17 settembre, data della prossima udienza, saranno invece sentiti i periti che dovranno chiarire se Frailis sia capace di intendere e di volere, ma anche se lo fosse il giorno del delitto.

A originare le dispute tra la famiglia della vittima e il disoccupato sarebbero state le parolacce che il pappagallo della donna avrebbe pronunciato a suo dire contro l'imputato.

Una tensione che è stata raccontata in aula anche da una coppia di vicini di casa sentiti subito dopo le due amiche e chiamati dal pubblico ministero Paolo De Angeli.

L'imputato era in aula, accanto ai difensori Fabio Pili e da Luigi Porcella, mentre la famiglia della donna si è costituita parte civile con Carlo Pilia.

Francesco Pinna

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